Alla base di questo sito internet c'è una ricerca storico-artistica che ha coordinate spazio-temporali ben precise: Dresda 1742–1756. Nel 1742 Francesco Algarotti (1712-1764), allora a servizio della corte sassone, realizzò il Progetto per ridurre a compimento il Regio Museo di Dresda e di lì a poco, dal febbraio 1743, diede il via alla ricerca e all’acquisto di opere d’arte per la galleria. Nel 1756, invece, la guerra dei Sette Anni causò un rallentamento alla politica di acquisizioni che Augusto II di Polonia detto il Forte (1670-1733) prima e Augusto III di Polonia (1696-1763) poi avevano finanziato in quanto entrambi grandi amanti delle arti. Essi avevano inviato diversi agenti, italiani e non, in Francia, in Italia, in Inghilterra e in Olanda al fine ricercare opere d’arte e, nella Penisola in particolare, avevano preteso inventari di intere collezioni italiane di scultura e di pittura, relazioni sull’andamento del mercato e sulle opere che questi inviati ritenevano all’altezza dalla corona.
Lo studio ha osservato ciò che accadde a Dresda in questi anni attraverso la lente del disegno nelle sue diverse componenti di conservazione, collezionistiche e metodologiche in relazione alla nascita del metodo di studio del disegno. Tale metodologia ebbe infatti proprio a Dresda nel Settecento un suo sviluppo e una sua teorizzazione dovuta all’esigenza pratica di riunire una collezione completa, che fosse cioè rappresentativa di tutte le scuole pittoriche italiane ed europee. In questo senso, un ruolo fondamentale lo ebbe Algarotti la cui ambizione di accrescere la collezione di disegni tuttavia non si concretizzò. Nonostante ciò il Progetto di Algarotti non fu del tutto abbandonato grazie a Karl Heinrich Von Heinecken (1707-1791), il quale intrattenne personalmente rapporti con l’Italia e con la Francia attraverso la corrispondenza con i maggiori conoscitori del tempo. Dalla sua corrispondenza emerge in particolare che egli aveva ben chiara sia la funzione centrale svolta dal disegno nel processo creativo di un artista, sia l’importanza della suddivisione delle opere in scuole pittoriche come metodo tassonomico utile a mostrare lo sviluppo della storia dell’arte.
In ideale continuità storiografica con questo momento cruciale di
assestamento del metodo di studio del disegno, un gruppo di circa
trenta disegni italiani oggi a Dresda è stato esaminato attraverso gli
strumenti della disciplina storico-artistica ed è stato l'oggetto
della presente rielaborazione digitale, nata grazie ai proficui scambi
con Michele Mauri (professore al Politecnico di Milano) e al
fondamentale apporto di Chiara Caputo. Il sito internet si propone di
mostrare la metodologia di studio del disegno basata sulla
suddivisione in scuole pittoriche, sul confronto tra opere d'arte e
sul coinvolgimento tra esperti del settore che, disposti a consultarsi
per pareri di autografia, ambiscono a riallacciarsi alla rete
creata dai conoscitori settecenteschi.
invv. Ca 66/33, C 243: © Kupferstich-Kabinett, Staatliche
Kunstsammlungen Dresden, Foto: Herbert Boswank.
inv. C 1937-797:
© Kupferstich-Kabinett, Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Foto: Olaf
Simon.
invv. C 76, C 99 a, C 241 a, C 241 b, C 241 c, C 428, C
430, C 469, C 499, C 500, C 1910-36, C 1937-390, C 1937-800, C
1937-840, C 1937-845, C 1937-862, C 1937-873, C 1937-874, C 1937-902,
C 1937-913, C 1961-120, C 1967-323, C 1968-66, C 1968-183, C 1988-567,
C 1989-70, C 1989-96, C 7434: © Kupferstich-Kabinett, Staatliche
Kunstsammlungen Dresden, Foto: Andreas Diesend.