I confronti. Il disegno viene studiato attraverso il confronto con opere più o meno vicine per stile, soggetto, appartenenza ad una determinata scuola pittorica.
Lo stile grafico di questo foglio ricorda Mattia Preti sia nella matita nera rapida che ritorna volentieri sui suoi passi, sia per lo studio a matita rossa del verso che pur essendo maggiormente rifinito pare della stessa mano del recto. Il confronto con un disegno di Preti conservato al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (inv. 6794 S) per l’affresco d’abside in Sant’Andrea della Valle raffigurante Sant’Andrea legato alla croce mostra una maniera simile di impostare il foglio alternando figure più rifinite ad altre solo accennate; la matita ritorna più volte sui contorni con tratti spezzati mentre si fa più morbida nella definizione delle muscolature. Insieme alla forza del movimento impresso alle figure, molto simile nei due fogli, queste caratteristiche spingono ad inserire questo disegno nell’ambito napoletano del XVII secolo.
Lo stile grafico di questo foglio ricorda Mattia Preti sia nella matita nera rapida che ritorna volentieri sui suoi passi, sia per lo studio a matita rossa del verso che pur essendo maggiormente rifinito pare della stessa mano del recto. Il confronto con un disegno di Preti conservato al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (inv. 6794 S) per l’affresco d’abside in Sant’Andrea della Valle raffigurante Sant’Andrea legato alla croce mostra una maniera simile di impostare il foglio alternando figure più rifinite ad altre solo accennate; la matita ritorna più volte sui contorni con tratti spezzati mentre si fa più morbida nella definizione delle muscolature. Insieme alla forza del movimento impresso alle figure, molto simile nei due fogli, queste caratteristiche spingono ad inserire questo disegno nell’ambito napoletano del XVII secolo.