I confronti. Il disegno viene studiato attraverso il confronto con opere più o meno vicine per stile, soggetto, appartenenza ad una determinata scuola pittorica.
Il foglio va letto insieme a inv. C 241a (scheda a cui si rimanda per la parte introduttiva) e C241c per le evidenti affinità di tecnica, di stile e di soggetto: sono tutte variazioni sul tema dei putti musicanti. Il foglio esaminato, in particolare, dialoga con un disegno della raccolta Fissore-Pozzi della Fondazione Cini (a destra) ed è legato ad un momento preciso della produzione di Guglielmo, tra il 1605 e il 1608, quando l'artista era impegnato nella decorazione della Grande Galleria insieme a Federico Zuccari e ad Ambrogio Figino. Al di là della datazione di questi fogli, ancora incerta, il putto che, nel foglio Cini, siede sull’elemento architettonico al centro del foglio ripropone lo stesso modo di delineare i tratti del volto semi-nascosti sotto la fronte del putto di sinistra del foglio di Dresda (a sinistra).
Analogamente agli altri due fogli sopra citati e oggetto di questo studio, si pone anche per quest'opera il problema di determinare l'autografia, in bilico tra quella di Guglielmo Caccia e della figlia Orsola.
Una delle caratteristiche dei disegni di Orsola Maddalena ritenuta identitaria e utile all’individuazione di altri suoi fogli è l’utilizzo di un tratto più marcato rispetto a quello del padre.
Il foglio va letto insieme a inv. C 241a (scheda a cui si rimanda per la parte introduttiva) e C241c per le evidenti affinità di tecnica, di stile e di soggetto: sono tutte variazioni sul tema dei putti musicanti. Il foglio esaminato, in particolare, dialoga con un disegno della raccolta Fissore-Pozzi della Fondazione Cini (a destra) ed è legato ad un momento preciso della produzione di Guglielmo, tra il 1605 e il 1608, quando l'artista era impegnato nella decorazione della Grande Galleria insieme a Federico Zuccari e ad Ambrogio Figino. Al di là della datazione di questi fogli, ancora incerta, il putto che, nel foglio Cini, siede sull’elemento architettonico al centro del foglio ripropone lo stesso modo di delineare i tratti del volto semi-nascosti sotto la fronte del putto di sinistra del foglio di Dresda (a sinistra).
Analogamente agli altri due fogli sopra citati e oggetto di questo studio, si pone anche per quest'opera il problema di determinare l'autografia, in bilico tra quella di Guglielmo Caccia e della figlia Orsola.
Una delle caratteristiche dei disegni di Orsola Maddalena ritenuta identitaria e utile all’individuazione di altri suoi fogli è l’utilizzo di un tratto più marcato rispetto a quello del padre.