I confronti. Il disegno viene studiato attraverso il confronto con opere più o meno vicine per stile, soggetto, appartenenza ad una determinata scuola pittorica.
Alcuni dettagli del foglio di Dresda (a sinistra) ricordano il Sacrificio di Isacco realizzato da Giambattista Pittoni nel 1720, ora in San Francesco della Vigna a Venezia (a destra). Ritornano molto bene, dell’opera, il capro in un angolo che guarda la scena delineato con un tratto intenso, il legno che emerge in primissimo piano dalla figura di Isacco, il gesto dell’angelo che indica il cielo, la mano di Abramo ben ferma sulla testa del figlio. Altri confronti che spingono ad inserire questo disegno (che trascina con sé anche cat. 500) al contesto veneto della prima metà del Settecento sono con le opere a medesimo soggetto di Giambattista Mariotti, Vincenzo Damini e Francesco Migliori.
Alcuni dettagli del foglio di Dresda (a sinistra) ricordano il Sacrificio di Isacco realizzato da Giambattista Pittoni nel 1720, ora in San Francesco della Vigna a Venezia (a destra). Ritornano molto bene, dell’opera, il capro in un angolo che guarda la scena delineato con un tratto intenso, il legno che emerge in primissimo piano dalla figura di Isacco, il gesto dell’angelo che indica il cielo, la mano di Abramo ben ferma sulla testa del figlio. Altri confronti che spingono ad inserire questo disegno (che trascina con sé anche cat. 500) al contesto veneto della prima metà del Settecento sono con le opere a medesimo soggetto di Giambattista Mariotti, Vincenzo Damini e Francesco Migliori.