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I confronti. Il disegno viene studiato attraverso il confronto con opere più o meno vicine per stile, soggetto, appartenenza ad una determinata scuola pittorica.

il disegno studiato
Francesco Maffei (da Giambologna)?
Il ratto delle Sabine
Dresda
,
Staatliche Kunstsammlungen, Kupferstich-Kabinett
, inv.
C 99 a
©️
L'opera confrontata
Francesco Maffei
Nudo maschile che incede
Vienna
,
Akademie der Bildenden Künste, Kupferstich-kabinett
,
inv. HZ 4320
©️

Il disegno studiato, certamente di alta qualità, si avvicina ad alcuni fogli la cui attribuzione è oscillata tra Francesco Maffei (1605-1660) e un artista oltremontano di fine Cinquecento non individuato con precisione. Il tratto peculiare di questo gruppo di disegni è l’interesse dell’artista per il nudo eroico da un lato e lo studio di Tintoretto dall’altro, caratteristiche che hanno spinto gli studiosi (in primis Meijer 1984) a ricercare il loro autore in ambito veneto. Da qui il nome di Maffei anche se uno dei fogli appartenenti a questo gruppo e conservato all’Istituto Nazionale Centrale per la Grafica (inv. F.C. 125658) ha una filigrana che conduce all’ambito Veneto di fine Cinquecento, facendo traballare questa proposta legata ad datazione così avanzata.

All’interno di questo nucleo ricondotto a Maffei, il confronto più convincente è con il foglio dell’Akademie der bildenden Künste di Vienna qui mostrato (inv. HZ 4320) dove, come accade nel disegno di Dresda,  i sottilissimi raffi a penna e inchiostro bruno del braccio destro si dotano di tridimensionalità grazie al pennello che dà corpo alla muscolatura, intensificata dall'inchiostro bruno.

Il disegno studiato, certamente di alta qualità, si avvicina ad alcuni fogli la cui attribuzione è oscillata tra Francesco Maffei (1605-1660) e un artista oltremontano di fine Cinquecento non individuato con precisione. Il tratto peculiare di questo gruppo di disegni è l’interesse dell’artista per il nudo eroico da un lato e lo studio di Tintoretto dall’altro, caratteristiche che hanno spinto gli studiosi (in primis Meijer 1984) a ricercare il loro autore in ambito veneto. Da qui il nome di Maffei anche se uno dei fogli appartenenti a questo gruppo e conservato all’Istituto Nazionale Centrale per la Grafica (inv. F.C. 125658) ha una filigrana che conduce all’ambito Veneto di fine Cinquecento, facendo traballare questa proposta legata ad datazione così avanzata.

All’interno di questo nucleo ricondotto a Maffei, il confronto più convincente è con il foglio dell’Akademie der bildenden Künste di Vienna qui mostrato (inv. HZ 4320) dove, come accade nel disegno di Dresda,  i sottilissimi raffi a penna e inchiostro bruno del braccio destro si dotano di tridimensionalità grazie al pennello che dà corpo alla muscolatura, intensificata dall'inchiostro bruno.

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